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20.10.2023
Time icon 7 min

Bambini e balbuzie: i consigli dell’esperta per i genitori

Indice dei contenuti

Le persone che balbettano sono tante: circa 70 milioni nel mondo e quasi 1 milione solo in Italia. Questo disturbo interessa soprattutto bambine e bambini. Eppure di balbuzie si parla poco e i bambini e le bambine che balbettano si scontrano con pregiudizi molto diffusi.

Per questo la Giornata internazionale di consapevolezza sulla balbuzie, il 22 ottobre, è un’ottima occasione per scoprire di più sulla balbuzie. Insieme a Chiara Comastri, psicologa ex balbuziente e ideatrice del percorso Psicodizione, vediamo quali sono i pregiudizi e gli stereotipi legati alla balbuzie, cosa non fare se tuo figlio o tua figlia balbetta e alcuni consigli importanti per portare avanti nel modo giusto una conversazione con una persona che balbetta. 

Bambini e bambine che balbettano: pregiudizi e stereotipi da combattere

“Certi giorni non mi va di andare a scuola perché penso chissà se riesco a dire quello che voglio, chissà se i pensieri si aggrovigliano, chissà se i compagni mi diranno ancora “tu non capisci mai niente” o “come al solito non hai ascoltato”, o faranno i sorrisini quando mi blocco… Io ci resto molto male e dentro mi arrabbio tanto”. Samuele, 10 anni.

La testimonianza di Samuele descrive molto bene i problemi che bambini e bambine che balbettano devono affrontare ogni giorno. Dott.ssa Comastri, quali sono le difficoltà più comuni che bambini e bambine che balbettano devono affrontare? 

“La maggiore difficoltà è quella di non essere compresi. Spesso la balbuzie viene scambiata per un problema di timidezza. Si pensa “è timido, è riservato, non sa cosa dire”. In realtà la balbuzie è un disturbo del neurosviluppo, un disturbo complesso e multifattoriale, sul quale agiscono fattori fisiologici, linguistici, psico-emotivi e ambientali. Bambini e bambine che balbettano, inoltre, possono essere talmente tanto concentrati sul proprio dialogo interno da apparire distratti, come se avessero la testa da un’altra parte, non concentrati su quello che avviene intorno a loro. Infatti, le persone che balbettano sanno esattamente cosa vogliono dire, ma vivono anche con il timore costante di incepparsi e quando sembrano distratte in realtà stanno riflettendo se parlare, come parlare e che sinonimi utilizzare per non balbettare.” 


Prigione, stress, limitarsi, paura”. Come Samuele, in questo video altri bambini e bambine spiegano che cosa significa per loro balbettare. Usando una sola parola. 

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Cosa non fare se tuo figlio balbetta

La balbuzie interessa soprattutto bambine e bambini ma spesso i genitori ancora non sanno come affrontarla. Qual è il consiglio da dare ai genitori di bambini e bambine che balbettano? 


“Di fronte a un figlio o una figlia che balbetta i genitori possono sentirsi confusi, anche perché il disturbo è altalenante: a volte c’è, a volte scompare. Il primo consiglio che darei ai genitori è quello di non prendere la balbuzie sotto gamba” continua Chiara Comastri. 

“Un altro stereotipo legato alla balbuzie, infatti, è quello di pensare che passi con l’età. Molti genitori pensano che non sia necessario intervenire e anche alcuni operatori a volte consigliano semplicemente di aspettare e non mettere ansia a bambini e bambine che balbettano, pensando che passerà. In realtà, invece, è importante intervenire precocemente e in modo mirato, perché la balbuzie limita la comunicazione e la persona che balbetta perde una parte di sé. Esistono strumenti per intervenire, ed è meglio intervenire quando i bambini sono ancora piccoli, per approfittare della maggior neuroplasticità”. 

 

Quindi non minimizzare il problema della balbuzie infantile e cercare subito percorsi mirati. E come comportarsi con bambini e bambine in famiglia? 

“Questo è l’altro consiglio importante per i genitori: non fate finta di niente. Della balbuzie si può e si deve parlare. Se non se ne parla in casa, può diventare un argomento tabù, qualcosa che tutti sanno che esiste, ma che si fa finta di non vedere. Questo atteggiamento non aiuta, così facendo si rischia che i bambini che balbettano non trovino l’aiuto di cui hanno bisogno. Bisogna invece essere aperti e far capire a bambini e bambine che li comprendiamo e che ci sono strumenti per superare questa difficoltà”.

 

Come abbiamo già scritto a proposito dei disturbi alimentari nei bambini, o dei problemi di bassa autostima, anche per la balbuzie l’attenzione e il dialogo tra genitori e figli sono la cornice necessaria per fornire ai figli il supporto di cui hanno bisogno.

Consigli per chiacchierare con chi balbetta

Qual è il modo migliore per supportare un bambino o una bambina che balbetta quando la comunicazione non è fluida? 

“Se i bambini che balbettano sentono che la persona che hanno davanti non è a suo agio o è imbarazzata, la comunicazione si blocca. Bisogna mantenere l’attenzione e continuare a guardare il bambino come se fosse fluido anche quando balbetta”, spiega Chiara Comastri. 

 

Ecco alcuni consigli pratici per supportare bambini e bambine nei momenti di blocco.

  • Non anticipare o concludere mai la parola che la persona che balbetta non riesce a pronunciare, lascia che porti a termine quello che vuole dire.
  • Mantieni sempre un contatto visivo accogliente, guarda la persona e mantieni alta l’attenzione, rispondi e dimostra che hai capito, dimostra il tuo interesse.
  • Non mettere fretta, non mostrarti impaziente.
  • Evita di dare consigli. Frasi come “stai calma” o “fa un bel respiro” non aiutano e anzi rendono ancora più agitato chi balbetta
  • Fai una sola domanda alla volta e aspetta la risposta prima di porne un’altra

In sintesi, è importante fare in modo che nei momenti di disfluenza bambine e bambini sentano di avere tutto il tempo di cui hanno bisogno per esprimersi e percepiscano che chi hanno di fronte è a proprio agio e interessato a quello che hanno da dire. 

La balbuzie non è qualcosa di cui vergognarsi, non va nascosta né ignorata. Bambine e bambini che balbettano hanno un problema che possono superare, con interventi mirati. La prima cosa da fare è parlare del problema.

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