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bambini con problemi di concentrazione
Istruzione dei bambini
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07.12.2022
Time icon 5 min
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Bambini distratti: consigli della psicologa per migliorare l’attenzione e individuare un disturbo

Indice dei contenuti

Non ti distrarre! Concentrati! Quante volte lo ripetiamo a bambini e bambine durante la giornata? I bambini si distraggono facilmente, per definizione. La capacità di concentrarsi cresce con l’età e non possiamo aspettarci che un bambino di 4 anni resti concentrato a lungo su quello che sta facendo. Per questo le nostre lezioni di inglese online per bambini sono brevi, basate sul gioco e interattive. 

Ma come possiamo aiutare i bambini a mantenere la concentrazione? E come capire quando la difficoltà a concentrarsi è il sintomo di un problema più serio? Abbiamo chiesto alla nostra esperta Novakid Julia Alekseeva – psicologa, insegnante e formatrice di insegnanti presso Novakid – qualche consiglio utile su come migliorare l’attenzione di bambini e bambine e su come capire quando la difficoltà di concentrazione è il sintomo di un vero e proprio disturbo dell’attenzione. Ecco cosa ci ha risposto.

Da cosa dipende la mancanza di concentrazione nei bambini?

Quali sono le cause della mancanza di concentrazione nei bambini? Dipende dal tipo di attività in cui sono impegnati, dalle caratteristiche individuali del bambino o da altro. Oppure da una combinazione di fattori?

Prima di tutto, dobbiamo definire quale è la normale capacità di attenzione di bambini e bambine. Soprattutto, dobbiamo avere aspettative realistiche, in base all’età. I bambini di 2 anni possono rimanere concentrati su un’attività per 4 -6 minuti, quelli di 4 anni per 8 -12 minuti e a 6 anni ci si può aspettare che la concentrazione duri fino a 18 minuti. Come si vede, la durata della concentrazione cresce con l’età. A 10 anni bambini e bambini riescono a rimanere concentrati da un minimo di 20 fino a un massimo di 30 minuti, a 14 anni si arriva fino a 36 minuti. 

Appare chiaro quindi che è inutile mettere in atto strategie per migliorare l’attenzione e aspettarsi che un bambino di 4 anni segua una lezione di 25 minuti senza pause. A 4 anni bambini e bambine semplicemente non sono in grado di mantenere la concentrazione così a lungo. Quindi, la prima ragione della scarsa capacità di attenzione è legata all’età del bambino. Ma queste cifre sono naturalmente solo indicazioni di carattere generale e la capacità di mantenere l’attenzione varia tra bambini e bambine della stessa età. 

L’attenzione del bambino, poi, è fortemente influenzata da fattori contingenti come la fame, la stanchezza, la presenza di distrazioni nelle vicinanze e l’interesse per l’attività che stanno facendo. Tuttavia, se la capacità di attenzione di vostro figlio è inferiore alla media, vale la pena di cercare di capire meglio e approfondire le cause. Potrebbe derivare da una condizione medica cronica, come l’ipotiroidismo, o essere il sintomo di un disturbo del neurosviluppo.

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Quali sono le strategie per migliorare l’attenzione?

Quando gli adulti non riescono a concentrarsi sul lavoro o nello studio o in qualsiasi altra attività, di solito si suggerisce di utilizzare alcune tecniche di gestione del tempo o di cambiare attività. Per esempio si può andare a fare una passeggiata, pranzare, fare una pausa. E per i bambini? Quali sono le tecniche o le attività per migliorare l’attenzione di bambini e bambine? 

Fare una pausa è sempre una buona idea. Sarà più facile portare a termine un compito importante se lo si divide in compiti più piccoli e si fa una pausa tra l’uno e l’altro. È sempre raccomandato fare un po’ di movimento durante la pausa. L’esercizio fisico è un ottimo modo per ricaricare il cervello.

Le attività per aumentare i tempi di attenzione possono cambiare da bambino a bambino. Se vi rendete conto che il bambino o la bambina ha difficoltà a concentrarsi sulla lettura, cercate di rendere l’esercizio divertenti ricorrendo a variazioni vocali: per esempio chiedete di leggere a ritmo più veloce o più lento. Oppure chiedete di leggere con la voce da robot. La motivazione è la chiave. L’importante è incoraggiare sempre bambini e bambine quando devono fare qualcosa che sembra difficile o noioso o troppo lungo. Davanti a un compiti troppo difficile, bambini e bambine possono sentirsi sopraffatti e frustrati e quindi perdere la motivazione e, con essa, l’attenzione. Aiutate i vostri figli capire come affrontare un compito che li intimidisce. 

In Novakid la motivazione è la chiave delle lezioni di inglese per i più piccoli: per questo le lezioni sono basate sul gioco, e gli insegnanti usano il movimento, il canto e il ballo e anche simpatici pupazzetti durante le lezioni.

Come capire se c’è un vero e proprio disturbo dell’attenzione?

Come può un genitore capire se la mancanza di attenzione e la difficoltà a concentrarsi sono sintomi di un disturbo dell’attenzione ? Pensiamo all’ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione Iperattività).

Quando un bambino non riesce a concentrarsi, possiamo confrontare il suo comportamento con quello di altri bambini della stessa età e dello stesso sesso (non solo i suoi amici o compagni di classe). Se il comportamento del bambino differisce drasticamente da quello dei coetanei dello stesso sesso e se ha un impatto notevole sulla vita familiare e scolastica del bambino, allora è utile rivolgersi al pediatra che saprà indicare i passi da seguire. 

I sintomi del Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD) possono essere classificati in due categorie: 1) iperattività e impulsività;2) difficoltà di concentrazione e di attenzione. I sintomi non devono per forza essere tutti presenti. Un bambino con ADHD, per esempio, può avere problemi di concentrazione e di attenzione, ma non di iperattività o impulsività. Questa forma di ADHD è nota anche come Disturbo da Deficit di Attenzione (ADD). L’ADD può talvolta essere difficile da diagnosticare, perché i sintomi possono essere meno evidenti.

L’ADHD viene diagnosticato più spesso nei ragazzi che nelle ragazze. È più probabile che le ragazze presentino solo sintomi di disattenzione e che mostrino meno comportamenti impulsivi o iperattivi che rendono più evidenti i sintomi dell’ADHD. Quindi, le bambine con ADHD non sempre vengono diagnosticate.I sintomi dell’ADHD nei bambini si manifestano di solito prima dei sei anni e si manifestano in più di una situazione, sia a casa che a scuola.

I principali sintomi della disattenzione

Abbiamo visto alcuni semplici consigli su come migliorare l’attenzione dei bambini. Agire sulla motivazione, fare delle pause e aiutare bambini e bambine ad affrontare attività che sembrano troppo difficili, può aiutarli a mantenere la concentrazione. 

Se però ci troviamo di fronte a un disturbo dell’attenzione, avremo bisogno di un professionista. Qui sotto elenchiamo i principali sintomi della disattenzione. Se un bambino mette in atto alcuni di questi comportamenti, naturalmente non dovremo preoccuparci. Se invece il bambino mette in atto molti o tutti questi comportamenti molto spesso e in tutte le situazioni (a casa, a scuola, con gli amici), allora è il caso di rivolgersi al pediatra. 

I sintomi della disattenzione:

  • avere una capacità di attenzione ridotta e distrarsi facilmente;
  • commettere errori di disattenzione, ad esempio nei compiti a casa;
  • essere smemorati o perdere le cose;
  • incapacità di portare a termine a compiti che richiedono parecchio tempo;
  • incapacità di ascoltare o eseguire istruzioni;
  • cambiare continuamente attività;
  • difficoltà a organizzare un compito; 
  • incapacità di stare fermi, soprattutto in ambienti tranquilli;
  • agitarsi continuamente;
  • incapacità di concentrarsi sui compiti;
  • muoversi troppo;
  • parlare troppo;
  • incapacità di aspettare il proprio turno;
  • agire senza pensare;
  • interrompere le conversazioni;
  • scarsa o nulla percezione del pericolo.

Questi comportamenti possono influire in modo negativo sul rendimento scolastico, rendere difficile l’interazione con altri bambini e con gli adulti e creare problemi di disciplina. Ecco perché è importante riconoscere presto i sintomi e cercare un aiuto qualificato.

 

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