- Rabbia nei bambini: riconoscerla e accettarla
- Bambino arrabbiato: che fare?
- Attività ed esercizi per gestire la rabbia
- Come reagire davanti a una crisi di rabbia?
- Gestione della rabbia nei bambini: quando preoccuparsi?
- Sintomi della rabbia repressa
- La rabbia nei bambini non è un problema da eliminare, ma un’emozione da comprendere. È normale che un bambino si arrabbi, l’importante è che impari a esprimere la rabbia nel modo giusto. La chiave non è bloccare la rabbia, ma aiutare i più piccoli a riconoscerla, darle un nome e trovare strategie sane per esprimerla. Cinque attività pratiche da provare con tuo figlio: leggere libri illustrati sulla rabbia, due video-letture da guardare insieme, creare un cestino della rabbia, costruire un vasetto della calma, imparare a riconoscere i segnali della rabbia e tecniche semplici come respirare profondamente o contare fino a dieci.
Urla, piedi che sbattono sul pavimento, lancio di oggetti, bambine e bambini che si rotolano sul pavimento. A volte la rabbia nei bambini diventa incontenibile e per i genitori è difficile capire come affrontarla. Vediamo insieme come gestire la rabbia nei bambini e come insegnare a esprimere la rabbia in modo non distruttivo e a ritrovare la calma, con i consigli di psicologi ed educatori.
Anche attività strutturate, come i corsi di inglese per bambini, possono aiutare a sviluppare la consapevolezza emotiva, perché promuovono la relazione, l’ascolto e la fiducia in un contesto sicuro e stimolante.
Rabbia nei bambini: riconoscerla e accettarla
Insegnare a bambini e bambine a riconoscere la rabbia, a capire quando si è arrabbiati e perché, è il primo passo per gestire i problemi di rabbia. La rabbia nei bambini come negli adulti è un’emozione naturale, parte dello spettro delle emozioni umane che dobbiamo imparare a conoscere e gestire. Parliamo di educazione alle emozioni in questo articolo sull’intelligenza emotiva.
Perché bambini e bambine si arrabbiano? Le cause più comuni della rabbia nei bambini sono la frustrazione (voglio fare una cosa ma qualcosa o qualcuno me lo impedisce oppure non ci riesco), la delusione, la stanchezza, la fame, la paura o il sentirsi incompresi. Quella che a te sembra una piccola cosa (un piccolo divieto, un cambio di programma), dal punto di vista del bambino che non è ancora capace di regolare le proprie emozioni può essere una grande frustrazione e scatenare un’emozione travolgente. La rabbia può spaventare i piccoli, che la sentono come un qualcosa di incontrollabile che non capiscono.
La prima cosa, quindi, è insegnare che sentirsi arrabbiati è normale e accettabile, proprio come sentirsi felici o tristi. Ma che ci sono modalità giuste e sbagliate di esprimere la rabbia. Nessuna emozione è sbagliata, sono i comportamenti legati alle emozioni che possono essere sbagliati. Non diciamo quindi a un bambino “non ti devi arrabbiare”, ma diciamo “non devi buttare tutto per terra quando ti arrabbi”.
Come genitore, devi offrire un ambiente sicuro dove tuo figlio può esplorare e comprendere ogni emozione e sentimento, anche quelli considerati negativi.
Bambino arrabbiato: che fare?
Come puoi aiutare tuo figlio o tua figlia a gestire la rabbia? Cerca di capire il bisogno dietro la rabbia, dialoga, spiega la differenza tra comportamenti giusti e comportamenti sbagliati per l’espressione della rabbia. Per esempio: “non puoi dare un pugno a tuo fratello quando sei arrabbiato, ma puoi pestare i piedi per terra oppure dare un pugno al cuscino del divano”.
I bambini non sono tutti uguali, naturalmente, e quello che funziona per alcuni non funziona per altri. L’importante è scoprire insieme ai tuoi figli il modo migliore per gestire la rabbia e calmarsi, trovare degli esercizi per imparare a gestire la rabbia e delle attività per sfogare la rabbia. Provate diversi approcci e strategie e create una “cassetta degli attrezzi”, da usare quando serve, per gestire la rabbia evitando che diventi incontrollabile e ritrovare la calma dopo un momento di rabbia.
Attività ed esercizi per gestire la rabbia
Ecco cinque attività da provare per aiutare bambini e bambine a capire la rabbia e a trovare la risposta migliore e la giusta reazione nelle situazioni che possono causare stress e rabbia. Dai libri al cestino della rabbia a semplici tecniche di regolazione emotiva. L’importante è parlare in famiglia della rabbia e di come si può gestirla.
1. Leggete insieme un libro sulla rabbia
I bambini, soprattutto quelli più piccoli, spesso non sanno spiegare cosa provano. Un libro può aiutarli a identificare e nominare la rabbia, riconoscerla nel corpo e nella mente. Vedere che anche gli altri provano rabbia è rassicurante. Molti libri per bambini sulla rabbia propongono strategie per reagire in una situazione che genera rabbia. Qui sotto trovi due video letture perfette da vedere insieme ai bambini.
2. Create il cestino della rabbia
Ti basta un cestino, una scatola o un barattolo che terrai sempre nello stesso posto. Quando tuo figlio ha uno scatto di rabbia, invitalo a mettere la rabbia nella scatola. La rabbia può essere espressa con un disegno o un oggetto. Chiudere la rabbia nella scatola è un sistema per calmarsi e riflettere su quello che gli succede. Ogni tanto aprite insieme la scatola della rabbia per ricordare che cosa ha generato il momento di rabbia e parlatene, per capire il motivo. In questo modo bambine e bambine non si sentono soli davanti alla loro rabbia e sanno che possono parlarne in famiglia.
3. Costruite il vasetto della calma.
Si tratta di un barattolo riempito di colla o gel e glitter, che bambini e bambine possono maneggiare e osservare e che aiuta a ritrovare la calma dopo un momento di rabbia. Qui puoi vedere come costruire un vasetto della calma. E qui puoi leggere i consigli dei pediatri di UPPA per usare il barattolo della calma con bambine e bambini.
4. Imparate a riconoscere i segnali della rabbia
Riconoscere i segnali che indicano che “la rabbia è in arrivo” è importante. Se riconoscono i primi segnali e sanno che si stanno arrabbiando, potranno intervenire prima che la rabbia diventi ingestibile.
5 Provate a respirare o a contare fino a 10
Respirare profondamente o contare fino a dieci sono semplici tecniche di regolazione emotiva che possono aiutare ad alleviare la tensione e gli stimoli che inducono la rabbia.
Come reagire davanti a una crisi di rabbia?
Le crisi di rabbia nei bambini e nelle bambine possono essere molto forti. A volte basta un “no” del genitore per scatenare una rabbia incontrollabile. Gli psicologi suggeriscono di cercare sempre di capire il motivo del capriccio e della rabbia. Dietro alla rabbia dei bambini c’è sempre un bisogno (di primeggiare, di attenzione, di sentirsi amato, di avere il proprio spazio) e il compito del genitore è riconoscere e ascoltare quel bisogno.
Quando un bambino è in preda a una crisi di rabbia, è inutile parlare o cercare di spiegare, perché in quel momento il bambino non è in grado di ascoltare. Meglio lasciare che si sfoghi, e poi parlare di quello che è successo quando la crisi sarà passata e il bambino è più calmo.
L’importante è che bambine e bambini sentano che gli vuoi bene anche quando si arrabbiano, e che dopo la rabbia si può chiedere scusa e fare pace. In questa guida ai capricci elaborata dai servizi educativi del comune di Venezia trovi molti consigli su come gestire la rabbia nei bambini.
Gestione della rabbia nei bambini: quando preoccuparsi?
Quando è il caso di preoccuparsi per i problemi di rabbia? A volte la rabbia dei piccoli diventa davvero violenta fino a causare episodi di violenza. dei veri e propri accessi d’ira.
Ecco come vengono descritti gli accessi d’ira nei bambini dal manuale MSD, “durante un accesso d’ira i bambini possono gridare, piangere, dimenarsi, rotolarsi sul pavimento, lanciare oggetti e battere i piedi. Il bambino può diventare rosso in viso e tirare pugni o calci. Alcuni bambini trattengono volontariamente il fiato per alcuni secondi, quindi ricominciano a respirare normalmente”.
Questi episodi sono comuni tra i 2-4 anni e poi spariscono dopo i 5 anni. Spesso i genitori colpevolizzano sé stessi o il proprio stile genitoriale ma in realtà il problema dipende da molti fattori, come la personalità del bambino, le circostanze e il normale processo di sviluppo del comportamento.
Quando è il caso di preoccuparsi? Se gli episodi di rabbia incontrollabile diventano frequenti, durano più di 15 minuti, oppure se il bambino si fa male o fa male ad altri, è meglio consultare un medico per capire la causa della rabbia e sapere come gestirla al meglio.
Sintomi della rabbia repressa
Non sempre un bambino arrabbiato urla o lancia i giocattoli. A volte i piccoli non sono in grado di esprimere la rabbia che provano. Siamo di fronte alla rabbia repressa. Questa rabbia accumulata viene spesso nascosta e può generare problemi di comportamento come isolamento, ansia, somatizzazione, tristezza cronica.
Riconoscere la rabbia repressa richiede un’attenzione particolare poiché potrebbe non essere visibile, ma può comunque influire sul benessere emotivo dei bambini. Per aiutare i bambini a esprimere la rabbia repressa, devi creare un ambiente accogliente, dove tuo figlio o tua figlia sanno di poter parlare senza essere giudicati o colpevolizzati. Valida i loro sentimenti e promuovi la comunicazione aperta.
Un ambiente accogliente e routine chiare aiutano tuo figlio a crescere emotivamente equilibrato. Anche contesti di apprendimento positivi, dove bambini e bambine si sentono accolti e valorizzati, possono fare la differenza. Prenota una lezione di inglese di prova gratuita con Novakid per offrire a tuo figlio o tua figlia l’opportunità di apprendere ed esprimere le sue emozioni in un contesto nuovo e coinvolgente.